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Cos'è il Teatro degli Oppressi?


Il Teatro dell’Oppresso è una forma teatrale il cui metodo è stato sviluppato negli anni ‘70 del brasiliano Augusto Boal. Consiste nel riflettere sulle modalità di organizzazione sociale basate sul rapporto tra oppressi e oppressori, con possibilità di trasformare la realtà. Si tratta di tecniche ed esercizi teatrali volti a preparare e sensibilizzare soggetti oppressi.
 

 

Augusto Boal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Foto:Augusto Boal, maggio 2008.

Fonte: Wikimedia Commons


Boal (1931-2009) è stato un attore, regista e teatrologo padre del metodo. È stato direttore del Teatro Arena di San Paolo ed è stato in esilio durante la dittatura militare del paese. Si è ispirato a grandi pedagoghi come Paulo Freire, affrontando l’educazione politica e sociale.  Si è identificato con il lavoro di Stanislavski e Bertolt Brecht nel linguaggio teatrale, che ne ha influenzato il suo stesso lavoro.


Caratteristiche del teatro degli oppressi


Tra la diversità e la complessità delle tecniche del metodo, è possibile identificare le principali caratteristiche di questa forma teatrale:
-    Il teatro come “motto” per la riflessione soc
iale;
-    Il teatro come trasformatore del soggetto;
-    Esposizione del dualismo oppressore e oppresso;
-    Il teatro è considerato una prova della vita reale;
-    Tematiche scelte in base alla realtà degli individui coinvolti nei processi;
-    Sviluppato per attori e non
-    Tecniche di lavoro specifiche che danno luogo all’organizzazione di scene e rappresentazioni
-    Durante la performance il pubblico è attivo e può essere invitato a partecipare ad alcune proposte
-    Presenta un sistema di scambio di ruoli che incoraggia l’esperienza di invertire le posizioni sociali degli attori.
È importante sottolineare che il metodo non ha l’obiettivo principale della messa in scena di spettacoli, può essere utilizzato in processi pedagogici in contesti differenti e nei laboratori teatrali


Le tecniche del Teatro dell’Oppresso


Nel corso della sua carriera, fortemente influenzata da questioni politiche, Augusto Boal ha sviluppato diverse tecniche di lavoro con il Teatro dell'Oppresso per situazioni specifiche. Implicano i processi di preparazione del lavoro degli attori, ma possono anche essere inseriti nella vita quotidiana. Tutte le tecniche precedono un lavoro preparatorio prima dell'avvio.


Teatro Immagine


Questa tecnica permette di riflettere su un determinato argomento. Gli spettatori sono invitati ad intervenire nella scena creando un’immagine formata con il corpo, una sorta di scultura umana che permettere di leggere e interpretare le relazioni create.
Teatro Giornale


Pratica teatrale popolare che si declina nella creazione e nell’esperienza del linguaggio teatrale partendo dalle notizie pubblicate sui media. Il lavoro con il giornale avvicina la gente al teatro e lo politicizza, interpretando in profondità l’oggettività della notizia, così come l’oblio delle questioni sociali che provocano situazioni di oppressione.


Teatro Invisibile


Una tecnica utilizzata da attori e non attori, una forma di rappresentazione teatrale messa in scena in luoghi pubblici per sensibilizzare e sollevare problematiche e situazioni di oppressione. Gli attori nascondono il fatto che si tratta di una rappresentazione, non per manipolare gli spettatori, ma per permettere al teatro di coinvolgere meglio e dare a tutti l’opportunità di prendere posizione su un’oppressione invisibile o banalizzata. Questa modalità è un innesco per discussioni su qualsiasi questione di oppressione o corruzione.

Teatro Legislativo


Questa modalità consiste nell’utilizzo del linguaggio teatrale e dei suoi artifici per stimolare discussioni di gruppo su pratiche di conoscenza e comprensione politico legislativa, considerando lo Stato Democratico. La pratica si traduce nell’elaborazione di disegni di legge, consegnati a esponenti politici che mirano alla trasformazione di situazioni di oppressione.

Teatro Forum


Pratica rappresentata da un gruppo di attori che espongono la situazione di oppressione di un determinato gruppo sociale. Con la partecipazione degli spettatori, propongono la simulazione di queste situazioni e l’articolazione di possibili soluzioni al problema messo inscena, stimolandone l’applicazione nel quotidiano.


Questi modi di fare teatro si sono sviluppano in diversi contesti, anche al di fuori del Brasile. È importante notare che, oltre all’idea generale di ciascuna tecnica, Boal ha registrato e diffuso le procedure di lavoro con ciascuna di esse, pubblicate nei suoi innumerevoli libri. Le tecniche propongono un tipo di preparazione e specifici step post applicazione.  


 

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